Dalla scheda della trasmissione (fonte / diritto d'autore: 2014 www.rsi.ch):
Dopo le dichiarazioni drastiche quanto sommarie di qualche anno fa pubblicate da vari analisti di social media, in questi giorni persino la prestigiosa Università statunitense di Princeton e l’antropologo Daniel Miller annunciano la morte imminente o quantomeno prossima di Facebook. Proprio mentre il social media più diffuso al mondo, con i suoi quasi 1,3 miliardi di profili in rete, compie dieci anni. Proprio quando lancia un'app per leggere su smartphone e tablet un giornale online. Proprio quando stacca un nuovo record sui mercati finanziari: dalla sua entrata in borsa, dopo un andamento decisamente altalenante, il valore di Facebook è aumentato del 120%, con utili a 523 milioni di dollari, nettamente al di sopra delle attese.
Ideato da Mark Zuckerberg come un software per mettere in rete documenti ufficiali, fotografie e informazioni private e magari riservate degli studenti dell’Università di Harvard che frequentava, Facebook ha spopolato in altre università americane e da sistema chiuso si è poi aperto alla rete raccogliendo in poco tempo un successo assolutamente imprevedibile.
Tra chi ha fiutato per primo le enormi potenzialità commerciali di Facebook c’è Peter Thiel, l’inventore di Paypal, il sistema di pagamenti online più usato al mondo: avere un esercito di persone che spontaneamente semina sul web non soltanto i propri dati personali, ma anche le proprie preferenze sessuali, i gusti, le abitudini. Una manna di dati per aziende, produttori, commerci, che – venduti al miglior offerente – rendono superflue le costose ricerche di mercato. Un'evidente violazione della privacy, un’accusa ricorrente per Facebook.
Con: Gianni Cattaneo (avvocato ed esperto di diritto e social media), Paolo Riva (giornalista RSI) e Cristiano Valli (giornalista free-lance a San Francisco).