Il Tribunale federale ha dichiarato che, in via di principio, tali misure sono ammissibili. Tuttavia, occorre stabilire una protezione giuridica sufficiente dettata dalle esigenze dello Stato di Diritto, onde escludere abusi e misure non proporzionate.
Per quanto concerne la legge di Zurigo, il Tribunale federale ha annullato la disposizione che ammette la sorveglianza automatica di piattaforme di comunicazione online chiuse, affermando che è necessario instaurare un controllo giudiziario preventivo, così come una via di ricorso successiva.
Per quanto concerne la legge di Ginevra, il Tribunale federale ha affermato la necessità, in tema di osservazione preventiva e di ricerche segrete, che (i) sia instaurato un sistema di autorizzazione preventiva da parte del Ministero pubblico nel caso di misure prolungate nel tempo, (ii) le persone siano successivamente informate e (iii) possano ricorrere contro la misura adottata. In relazione alle inchieste sotto copertura (agente infiltrato sotto falsa identità), inoltre, il controllo preventivo deve essere giudiziario.
Le sentenze non sono ancora disponibili. Per ulteriori informazioni vedi link.
Per quanto concerne il Canton Ticino, il 21 febbraio 2011 è stata presentata un'iniziativa parlamentare nella forma generica dal titolo "Maggior spazio di manovra per gli accertatori" (link) volta a creare la base legale a livello ticinese per consentire alla polizia, a determinate condizioni e previa approvazione della magistratura, di svolgere inchieste mascherate sul web.
L'iniziativa è stata promossa dalla Commissione della legislazione in data 21 novembre 2012 (link), seppur con qualche esitazione in riferimento alla chiara definizione del limite tra misure preventive (Legge cantonale di polizia) e inquisitorie (CP / CPP), per poi essere accolta all'unanimità dal Gran Consiglio in data 28 gennaio 2013 (link).